Taccone - La riforma agraria - Paesi Fantasma

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Taccone - La riforma agraria

Paesi Fantasma > Italia > Basilicata
Provincia: Matera
Tipologia: Borgo rurale
Stato attuale: Buono
Periodo edificazione: anni ‘50
Periodo abbandono: anni ‘70
Motivo abbandono: Spopolamento
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Con restrizioni
Taccone, o Borgo Taccone, è un piccolo borgo che si trova a pochi chilometri da Irsina, in provincia di Matera.
Il borgo, negli anni ’50, fu costruito per fornire servizi ed un centro di aggregazione sociale per gli agricoltori della zona; il tutto si inseriva nel progetto di riforma agraria e il progetto fu un discreto successo poiché Taccone non fu semplicemente un luogo di passaggio, aveva tutte le caratteristiche di un centro urbano, tale da avere una scuola ed una stazione dei carabinieri, oltre ai vari servizi essenziali, un ufficio postale, un centro di primo soccorso e la stazione ferroviaria.
Taccone ebbe un periodo in cui quasi si poteva parlare di esplosione demografica, ma dopo questo exploit iniziale, il borgo iniziò a spopolarsi rapidamente grazie all’attrattiva del lavoro in fabbrica e dello stipendio fisso.
A Taccone oggi risiedono ancora pochissime famiglie e, sulla carta, gli abitanti sono circa una trentina. Ciò comporta che il borgo non sia completamente abbandonato, ma la maggior parte delle sue strutture lo è.
L’esplosione demografica era dovuta ad una sorta di novità e ad una sorta di luce nel buio in quell’area, vista la questione meridionale da sempre presente, però il borgo aveva dei difetti da non trascurare: l’acqua era possibile averla solo attraverso l’arrivo di autobotti che rifornivano il paese, l’elettricità era data da un gruppo elettrogeno a fasce orarie e alcuni beni di prima necessità non venduti nello spaccio locale, come il pane, andavano acquistati presso il centro abitato più vicino raggiungibile grazie ad un mezzo pubblico a pagamento dalla discutibile sicurezza.
È abbastanza chiaro che tali condizioni, anche negli anni ’50, anche in una realtà non esattamente ricca, rappresentavano un ostacolo ed un limite, soprattutto paragonati alla vita in città.
Attualmente in paese si hanno alcune strutture ristrutturate dalle famiglie che vanno a trascorrere le festività nelle abitazioni ereditate e c’è uno degli abitanti che ha sempre abitato questi luoghi e che gestisce un bar per quei pochi turisti che passano per Taccone e per quei pochi residenti che ancora resistono.
Alcuni borghi riescono a farti respirare gli anni oramai andati ma ognuno a proprio modo. Taccone è uno di quelli, sembra ancora di poter sentire e vedere i contadini affaticati ma felici per quel pezzo di terra finalmente ottenuto… le corse dei bambini sulla strada polverosa e la grinta del sud che non ha mai smesso di combattere per la sua dignità.
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Articolo: Fabio Di Bitonto

Foto:



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