Naracauli - Miniere d'Italia - Paesi Fantasma

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Naracauli - Miniere d'Italia

Paesi Fantasma > Italia > Sardegna
Provincia: Cagliari
Tipologia: Borgo minerario
Stato attuale: Strutture parzialmente conservate
Età di edificazione: Metà XIX sec
Data di abbandono: Anni'60
Motivo dell’abbandono: Fine attività estrattiva
Accesso: Su strada in parte sterrata
Modalità di visita: Libera
La Sardegna sin dai tempi antichi è stata famosa per i suoi giacimenti minerari ed era già sfruttata per questo motivo dagli antichi Romani; questa regione ha visto depredarsi le terre sino ai nostri anni ’60.
Nella prima metà dell’800 nella zona di Arbus viene rinvenuto uno straordinario giacimento minerario di piombo, zinco ed argento. Naracauli è uno degli insediamenti ed una delle miniere che in quel periodo si aprirono in questa zona della Sardegna.
Le attività estrattive della cava iniziano nel 1855.
La laveria Brassey fu inaugurata da Thomas Alnutt Brassey il 17 ottobre del 1900. Si trattava di una laveria meccanica per quei tempi estremamente all'avanguardia.
Pochissimo purtroppo resta delle strutture dell'edificio e dei servizi accessori alla laveria e, come se non ci fosse fine al peggio, non rimane praticamente nulla delle dotazioni meccaniche della laveria stessa.
Nel corso degli anni dello sfruttamento del sito ci saranno varie società ad alternarsi nello sfruttamento e nel corso degli stessi anni il progresso farà passi da gigante.
Così si costruiscono le case, i dormitori e gli uffici. Arrivano teleferica e ferrovia per trasportare il minerale estratto a Piscinas e da lì imbarcarlo verso il continente. Arrivano la corrente elettrica, le scuole, gli ospedali. Intanto l’area viene popolata addirittura da circa 6.000 persone, la metà sono minatori, ma con loro ci sono le famiglie, quindi la zona diventa un paese a tutti gli effetti.
Purtroppo nel dopoguerra, con la crisi del piombo e dello zinco, inizia il declino per questa zona. I licenziamenti svuotano lentamente i piccoli borghi ricoprendo tra le macerie la storia, i morti sul lavoro, i sogni di generazioni sarde che avevano trovato a Naracauli la speranza di un futuro che sembrava roseo e bellissimo e che è stato stroncato per sempre alla fine degli anni ’60, quando le miniere sono state definitivamente chiuse.
Oggi restano solo i ruderi di quelle miniere, delle case e delle strutture di un paese che ha avuto vita breve. La pessima notizia è che di recente la Regione Sardegna ha messo in vendita l’area di Naracauli e Ingurtosu: base d’asta 11 milioni di euro. Lo scopo dichiarato è terribile: riqualificazione dell’area con la possibilità di costruire alberghi con centri benessere, strutture sportive e campi da golf.
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Articolo: Fabio Di Bitonto

Foto:

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Mumbert, Iaia,

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