Centralia - La vera Silent Hill - Paesi Fantasma

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Centralia - La vera Silent Hill

Paesi Fantasma > Mondo > USA
Stato: Pennsylvania
Tipologia: Città mineraria
Stato attuale: Non buono
Età di edificazione: XIX secolo
Data di abbandono: 2002
Motivo dell’abbandono: Incendio sotterraneo
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Non consentita
C’è chi l’ha chiamata “La porta dell’inferno”, oggi la chiamano “Silent Hill” perché qui è stato ambientato in celebre videogioco e il fortunato film ad esso inspirato.
Ma perché questi soprannomi e quale è la terribile sorte toccata alla cittadina della Pennsylvania?
Questa cittadina sorse all’inizio del XIX secolo in seguito al ritrovamento di un’abbondante quantità di antracite nel sottosuolo della zona; da allora iniziò lo sfruttamento della risorsa e fu fondata la cittadina al fine di ospitare i numerosissimi lavoratori e le loro famiglie.
Originariamente il suo nome era Centerville ma la nascita di un’omonima cittadina poco distante impose ad una delle due di cambiare nome, soprattutto a causa delle difficoltà tecniche che sarebbero sorte con la burocrazia; cosi Centerville, nel 1865, divenne Centralia.
La fortuna di Centralia, come detto, fu il carbone che fu estratto senza sosta sino al 1960, anno in cui la maggior parte delle miniere fu chiusa.
Le due linee ferroviarie costruite per portare via il carbone servirono anche alla popolazione, ma al termine dell’estrazione del carbone furono entrambe soppresse con molte difficoltà per gli abitanti.
Centralia non aveva nulla da invidiare a tante altre città, era dotata di ogni comodità e servizio: oltre alla succitata ferrovia aveva l’intera filiera scolastica eccetto l’università, svariate chiese di culti differenti, cinque alberghi, ben due teatri, circa quindici negozi di generi vari, trenta bar, banche, ufficio postale e tre cimiteri.
Centralia nel suo momento di maggiore splendore contava oltre 2000 abitanti ma, subito dopo la crisi avviata dalla chiusura delle miniere ne seguì un’altra molto più grave.
Era il 1962, la città era ancora tramortita dalla crisi che l’aveva colpita e cercava di rialzarsi quando una delle miniere prese fuoco.
Non tutti sanno che quando una vena di carbone inizia a bruciare, non esistono soluzioni all’incendio, bisogna solo attendere che questo si spenga per l’esaurimento del combustibile; per questo, quando a Centralia divampò il fuoco nel sottosuolo, molti decisero di scappar via.
L’incendio ha toccato ogni angolo della città minando le fondamenta di quasi tutti gli edifici, la maggior parte di questi fu abbattuta per evitare ulteriori complicazioni; le cause di tale incendio sono ufficialmente ignote, ma una miniera di carbone può prendere fuoco in molti modi, anche attraverso lo sversamento di rifiuti ardenti in una discarica di materiale non sfruttabile collegata ad una delle miniere; questa ufficiosamente pare sia la causa. Inizialmente le fiamme furono domate dai pompieri che in superficie risolsero il problema, ignari, al momento, che l’incendio continuasse nel sottosuolo.
Alcune crepe si aprirono nell’asfalto, iniziò ad uscire fumo e calore, dal terreno usciva fumo come in un film horror e l’aria iniziava a divenire malsana.
Voragini inghiottivano case, auto e la gente andò via… ma non tutti.
Aspettarono del tempo prima di andare via, ma due episodi furono decisivi per convincere i superstiti:
il primo riguarda una pompa di benzina, dove il proprietario, durante un consueto controllo, si accorse che il serbatoio principale, sotterraneo, era caldo, misurò la temperatura che superava i 70°C.
Il secondo riguarda un giovane del luogo che, camminando, fu inghiottito da una crepa apertasi sotto i suoi piedi profonda cinquanta metri.
Questi due episodi segnarono la fine di Centralia, quella definitiva.
Poche persone resistettero a Centralia, negli anni ’80 gli abitanti erano meno di 1000, negli anni 2000 gli abitanti si contavano sulle dita delle mani. Assieme ad essi vi era il sindaco che, però, all’ultima rielezione aveva 86 anni; dal 2002 Centralia non ha più nemmeno una riconducibilità postale, non esiste…
Ma due famiglie resistono nel cuore della città, hanno deciso di rimanere, fintanto che il fuoco gli permetterà di farlo, vivono con uno scenario desolato intorno, la maggior parte degli edifici sono stati abbattuti e le strade non sono percorribili a causa delle crepe.
I cartelli all’ingresso della città invitano i visitatori ad andare via, ma sarà difficile tenere lontani gli ex abitanti che, nel 2016, torneranno per aprire una capsula del tempo che fu sepolta del 1966. Certo, sempre che questa capsula sia stata risparmiata dall’incendio…
In ogni caso, Centralia sarà anche difficile da trovare. Chi ha tentato di raggiungerla è stato messo in difficoltà dalle indicazioni inesistenti e dalle persone che davano indicazioni poco accurate. Ma una volta lì, Silent Hill è vostra… almeno per un altro centinaio di anni, il tempo stimato per far si che l’incendio si estingua.
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Articolo: Fabio Di Bitonto

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