Camerata Vecchia - Quando le fiamme avvolsero il cielo
Paesi Fantasma > Italia > Lazio
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Provincia: Roma
Tipologia: Borgo rurale
Stato attuale: Rovine
Periodo edificazione: X secolo
Periodo abbandono: 1859
Motivo abbandono: Incendio
Accesso: Su sentiero impervio
Modalità di visita: Con restrizioni
Tipologia: Borgo rurale
Stato attuale: Rovine
Periodo edificazione: X secolo
Periodo abbandono: 1859
Motivo abbandono: Incendio
Accesso: Su sentiero impervio
Modalità di visita: Con restrizioni
Situata a 1220 metri di altezza, le rovine di Camerata Vecchia sorgono su uno sperone di roccia calcarea ad un’ora circa di cammino dalla frazione di Camerata Nuova.
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Il borgo è fortemente rimaneggiato e nessuno immaginerebbe che solo un secolo e mezzo fa fosse ancora abitato; la sua storia ha inizio prima dell’anno mille, testimoniato dal primo documento a farne cenno datato 955.
Le notizie su Camerata sono frammentarie, il borgo è passato di mano in mano sino a metà dell’800, quando poi le notizie si fanno certe e precise a causa dell’evento del suo abbandono.
Il 9 gennaio del 1859 a Camerata divampò un devastante incendio che la distrusse completamente; gli abitanti fuggirono a valle e trovarono rifugio sul Monte Colle di Mezzo, dove successivamente venne alla luce il nuovo nucleo urbano che oggi è conosciuto come Camerata Nuova.
Il nuovo insediamento poté vedere la luce anche grazie ai contributi donati dal Papa Pio IX derivanti dal suo patrimonio personale.
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Gli abitanti, per celebrare l’impegno economico profuso dal Papa, decisero di chiamare il nuovo borgo, sorto 400 metri più a valle, Pio Camerata, ma tale toponimo fu soppiantato negli anni successivi proprio da Camerata Nuova.
L’abbandono che contraddistingue questo borgo è particolarmente marcato; è dovuto sicuramente al forte incendio che lo ha devastato, ma anche dal fatto che sorga a 1220 metri di altitudine, che sia esposto agli agenti atmosferici più estremi e che sia anche difficilmente raggiungibile.
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Gli elementi più interessanti del luogo sono le imponenti mura di cinta, l’arco di sostegno della Chiesa di San Salvatore e alcune case rimaste relativamente in piedi nella zona della chiesa stessa.
Il nome deriva dalla caratteristica più importante del borgo, vale a dire le “camerate”, ovvero stanze scavate nella roccia e adibite ad abitazioni. Altre abitazioni, molto caratteristiche, erano costruite interamente in roccia ed erano poste in bilico sulle piccole rupi che contraddistinguevano lo sperone roccioso.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto: Davide Mitidieri
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