Brancaleone - La storia celata - Paesi Fantasma

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Brancaleone - La storia celata

Paesi Fantasma > Italia > Calabria
Provincia: Reggio Calabria
Tipologia: Borgo attorno a monastero
Stato attuale: Ruderi
Periodo edificazione: VI sec. d.C.
Periodo abbandono1908-1953
Motivo abbandono: Terremoto e alluvione
Accesso: Su strada
Modalità di visita: Libera
Brancaleone è un centro del sud della Calabria che si sviluppa lungo la statale 106 della costa Jonica.
Brancaleone nuova è un centro turistico piuttosto sviluppato, ma basta spostarsi verso l’interno di circa tre chilometri, tra i calanchi delle aspre colline retrostanti, e si trovano i ruderi della vecchia Brancaleone.

Arrivarci è relativamente semplice: basta dirigersi dapprima verso Bruzzano-Staiti e poi deviando lungo una strada che però è stretta e pericolosa.
La vecchia cittadina offre uno spettacolo meraviglioso dai suoi 300 metri di altitudine dal piazzale della chiesa ancora integro.
In zona ci sono anche i ruderi della vecchia Bruzzano e della fortezza di Rocca Armenia oltre, ovviamente, a tutti i risvolti naturalistici che la Calabria offre.
Il vecchio borgo si chiamava Brancaleone Superiore e i suoi ruderi risalgono al VI secolo d.C. circa, sviluppatasi da monaci che vivevano nelle chiese-grotte caratteristiche del luogo che sono ancora visibili; nel tempo è stato luogo di passaggio di religiosi, condottieri e guerrieri provenienti dall’Oriente e dalla Grecia.

L’arrivo dei monaci Basiliani nel comprensorio dell’antica Bova favorì lo sviluppo di numerosi centri in zona, compresa probabilmente Brancaleone.
Infatti l’attività economica e culturale dei suddetti monaci, contribuì ad arricchire la zona in maniera profonda, apportando alla già esistente civiltà Grecanica locale nuovi costumi, modifiche alla lingua e alla religione. Ciò è testimoniato dalla massiccia presenza sul territorio di monasteri e chiese di quel periodo.
Nel paese, nei pressi dell’antica chiesa, c’è una vecchia chiesa rupestre ricavata nel tufo dove al centro c’è una colonna scolpita anch’essa nella roccia rappresentante l’albero della vita.
Resiste anche un altare, con tanto di croce, con dinanzi un pavone in ossequio che è tipico della simbologia orientale armena. Nella parte occidentale del versante roccioso che circonda il borgo deserto vi è un'altra grotta e sopra l'ingresso è incisa un'altra croce sempre d'ispirazione armena.
Sono moltissime le grotte presenti nel territorio di Brancaleone, molte anche abbastanza lontane dall’antico centro e tutte riportano iscrizioni o sculture religiose derivanti dalla cultura armena.
A Brancaleone il popolo si incontrava in due piazze poiché c’era quella dove si ritrovavano i nobili e quella dove si ritrovavano i poveri.
Vi era anche una chiesa dedicata alla Maria SS Annunziata che fu distrutta nel 1908 dai cui rudieri però, si possono vedere i muri ed uno spiazzo dove sono visibili i cunicoli sotterranei dove venivano seppelliti i sacerdoti e le autorità del paese.
In origine pare che il paese fosse chiamato Sperlonga, derivante da <<Spelunca = grotta>> proprio per la colonizzazione delle grotte da parte dei monaci e poi attorno al 1200 prese l’attuale toponimo.
Il centro era munito di castello fortificato contro le incursioni Saracene che oramai è un rudere che giace non lontano da rovine della Magna Grecia e dei Romani. Questa fortezza è stata probabilmente costruita dalla Famiglia Ruffo.
Il paese passò di mano in mano come feudo finchè, nel 1783, fu parzialmente distrutto da un terremoto.

Nel 1908 Brancaleone fu colpito da un altro sisma che, assieme allo spopolamento tipico di inizio’900 verso il mare, sancì la morte definitiva del borgo.

Lo spopolamento di inizio secolo in Calabria fu dovuto alla totale mancanza di infrastrutture adeguate e alla mancanza di lavoro.
Nel 1908 il secondo terribile terremoto causò, come detto, ingenti danni. Si rese necessario il trasferimento di molte famiglie ai piedi della collina e sulla marina. In questo modo si diede vita alla frazione Razzà e proprio alla zona della marina. I primi abitanti furono i coloni del principe di Roccella. Il principe aveva la casa in via Marina, con anche una cappella dedicata a San Pietro. La cappella oggi è un rudere ed era dotata di un quadro con l'immagine di San Pietro, regalo dei principi che lo portarono da Napoli. La tela, forse del 1700, è stata restaurata e attualmente si trova nella parrocchia del paese.
Brancaleone Superiore fu abbandonata definitivamente dopo l'alluvione del 1953.
La chiesa fu ricostruita nel 1935, ma era orfana delle tre campane  del 1100 che furono rubate le quali erano realizzate con una fusione  particolare ed emettevano tre note musicali.
Nel 1933 fu  ricostruita con le stesse caratteristiche e fu inaugurata nel 1935. Il  portone d'ingresso è preceduto da un piccolo portico sorretto da quattro  colonne. Al lato il campanile sopraelevato con le campane comprate dal  cav. Domenico Condemi con il contributo della cittadinanza in  sostituzione di quelle rubate nel 1970.
Una curiosità: a  Brancaleone Nuova è presente un relitto che, con il mare bellissimo e  trasparente di questo luogo, è una attrazione da non trascurare e che  consiglio di vedere.
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Articolo: Fabio Di Bitonto

Foto:
Carmine Verduci
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