Un istituto di anatomia evoca, senza dubbio, un’immagine impressionante, forse anche splatter; dai cadaveri conservati ad autopsie lasciate a metà.
Non è il caso, però, dell’istituto di anatomia abbandonato di Berlino; in questo caso non rimane quasi più nulla di “organico”, ma resta quanto serviva per compiere certi interventi.
Ci sono le aule per le lezioni frontali, i laboratori, i tavoli di dissezione, i vari attrezzi utili a questi fini e i materiali da ufficio come documenti, telefoni, vecchi PC e quant’altro.
È possibile trovare anche bisturi e seghe, quelle utili proprio per dissezionare i cadaveri, e questi si trovano ai piani inferiori che, di per sé, già evocano un po’ di sensazioni strane, ma quando si scende e si trovano questi aggeggi non si può non avere un piccolo brivido che corre lungo la schiena.
Il freddo, quello vero, raggiunge i visitatori alle celle frigo, quelle dove i corpi si conservavano. Ma questi corpi hanno soggiornato qui dal 1948 sino al 2003, poi l’abbandono ha assalito questi luoghi pregni di scienza.
La costruzione della struttura, però, risale al 1929, fu riconvertita in istituto si anatomia solo venti anni più tardi.
L’abbandono fu dettato dalla costruzione di nuove strutture per questo tipo di attività e la presunta riconversione della vecchia struttura in clinica, mai avvenuta.
Ormai l’abbandono ha superato i dieci anni e, forse, le anime di quei corpi sventrati e buttati via avranno trovato un po’ di pace.
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