Dasile - La gemella dimenticata
Paesi Fantasma > Italia > Lombardia
Provincia: Sondrio
Tipologia: Borgo rurale
Stato attuale: Buono
Periodo edificazione: Sconosciuta
Periodo abbandono: anni '50
Motivo abbandono: Ubicazione non ottimale
Accesso: Su scalinata
Modalità di visita: Libera
Tipologia: Borgo rurale
Stato attuale: Buono
Periodo edificazione: Sconosciuta
Periodo abbandono: anni '50
Motivo abbandono: Ubicazione non ottimale
Accesso: Su scalinata
Modalità di visita: Libera
Sono in molti a conoscere Savogno, oramai divenuta una meta turistica e con il suo albergo che è anche abbastanza rinomato; ma la sua gemella o sorella minore, Dasile, non è così conosciuta.
Quando s’intraprende il sentiero che porta a Savogno c’è un bivio e sono davvero in pochi quelli che decidono di seguire quello meno battuto ed è un peccato perché oltre a Dasile, sul sentiero, sono presenti anche delle vecchie costruzioni altrettanto emozionanti.
Dasile è posto a poco più di mille metri di quota, ha un’architettura simile a Savogno ma possiede una chiesa più recente dedicata a San Giovanni Battista datata 1689.
Il borgo in ogni caso è da definire come semi abbandonato, nacque come borgo dedito all’agricoltura e alla pastorizia ed ero attivo, un tempo, nello scambio di prodotti con la vicina Svizzera.
Data la posizione scomoda e gli oltre 3000 gradini che la dividono dalla strada, l’abbandono è stato una costante minaccia nel tempo; negli anni ’50, grazie ad uno spopolamento già in atto da anni, si tentò di effettuare un recupero del borgo rilanciandolo e aprendo una scuola, ma questa cosa non fermò l’abbandono, ci vollero pochissimi anni perché Dasile venisse del tutto abbandonato.
Adesso vi sono alcuni rifugi (uno di questi è proprio la scuola che fu inaugurata negli anni ’50) e alcune case sono adibite a residenze estive. Un bel rifugio non semplice da raggiungere considerato che ci vuole almeno un’ora e mezza di cammino.
Prima di arrivare a Dasile è possibile ammirare una segheria attiva sino a circa quaranta anni fa, con annesse costruzioni dei lavoranti e depositi.
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Articolo: Fabio Di Bitonto
Foto:
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