Chia - Il sogno di Pasolini - Paesi Fantasma

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Chia - Il sogno di Pasolini

Paesi Fantasma > Italia > Lazio
Provincia: Viterbo
Tipologia: Borgo castellare
Stato attuale: Buono
Periodo edificazione: 1100
Periodo abbandono: anni ‘50
Motivo abbandono: Spopolamento
Accesso: Su strada
Modalità di Visita: Libera
Il vecchio borgo di Chia vive in un limbo nel viterbese tra abbandono e ripopolamento.
Fa parte del nucleo urbano della Chia abitata, ma, abbarbicato su uno sperone roccioso, vive in solitudine un abbandono vecchio di una sessantina d’anni.
La parte abbandonata risale al 1100 circa, ma la zona è abitata sin da prima della colonizzazione degli Etruschi, come ben testimoniano tutti i ritrovamenti archeologici disseminati nelle immediate vicinanze.
Chia ebbe un momento di gloria recente, dopo l’abbandono, quando Pier Paolo Pasolini, la elesse come luogo prediletto durante gli anni ’60; visitò Chia durante le riprese de “Il vangelo secondo Matteo” e rimase folgorato dal luogo.
Era il 1964; nel 1966 manifesta pubblicamente la sua volontà di andare a vivere in quel luogo, nella torre del paese, ma trova numerosi ostacoli che gli impediscono l’acquisto della struttura.
Ancora riecheggiano le sue parole: "nel paesaggio più bello del mondo, dove l'Ariosto sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta innocenza di querce, colli, acque e botri".
Pasolini riuscì solo nel 1970 ad acquistare la torre e restaurarla, aggiungendo ai piedi della torre stessa una casa ricchissima di vetrate che gli consentivano di contemplare il panorama da ogni angolazione e vi soggiornò in particolare negli ultimi anni di vita lavorando al Romanzo “Petrolio” e da dove inviava le sue “Lettere Luterane”.

Chia ha notevole interesse storico grazie anche al contesto in cui è inserito, conserva la sua pianta originale risalente al XII secolo.
Prima della costruzione dell’attuale nucleo urbano vi era un insediamento più antico che passò sotto il dominio degli Etruschi e, poi, dei romani.
Ha subito gli eventi storici tipici del centro Italia passando dall’oscurità durante le invasioni barbariche sino al riscatto con la costituzione dell’attuale pianta urbana creata ad hoc per conferirgli un carattere difensivo.
Prima di divenire comune, prima di diventare “fantasma”, Chia ha subito numerosi passaggi di proprietà; in seguito, grazie alla costruzione di nuove abitazioni più a valle, le vecchie case e gli antichi vicoli sono stati abbandonati lasciando una stratigrafia complessa e disordinata delle varie epoche in cui si è costruito.
Fra i ruderi si scorgono segni di ristrutturazione, ma non di vita, nemmeno la chiesa, risalente al XVII secolo, è stata salvata dall’oblio.
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Articolo: Fabio Di Bitonto

Foto: Davide Mitidieri & Blocal Travel Blog
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